Firenze, Museo Galileo – 7 giugno 2013

 

F for Fakes - Hoaxes, Counterfeits and Deception in Early Modern Science
(F for Fakes - Truffe, plagi e frodi nella scienza della prima età moderna)

Organizzato da Marco Beretta e Maria Conforti

La contraffazione o falsificazione di oggetti, così come la creazione o ideazione di manufatti deliberatamente – e ingannevolmente – attribuita al passato remoto o recente, è stata a lungo oggetto di indagine da parte degli storici, in particolare filologi e storici dell’arte. Testi e immagini sono in effetti tra i falsi più comuni.

Il ruolo dei ‘falsi’ nella storia della scienza, specialmente per quanto riguarda l’età moderna, al contrario, è stato raramente oggetto di un esame approfondito, in grado di superare le trappole dell’aneddotica. Le contraffazioni e le falsificazioni, così come l’alterazione consapevole dei dati, sono presumibilmente stati percepiti, nelle storie della scienza affezionate all’idea delle ‘magnifiche sorti e progressive’, come una sconvolgente violazione del tacito assunto che vuole la scienza in costante ricerca della verità. Se le scienze che si avvalgono di metodi matematici, come l’astronomia o la fisica, sono apparentemente al riparo dai pericoli e dalle incursioni di coloro che, consapevoli o interessati, costruiscono strumenti falsi o contraffanno ricerche, le truffe sono state frequenti, quasi comuni, in discipline quali la zoologia, la botanica, le scienze della terra, o l’anatomia – e, ovviamente, nei campi legati in modo più o meno diretto all’antiquaria. ‘Falsi’ manufatti sono stati acquistati, collezionati, esposti, ed hanno contribuito a miti, leggende ed ‘errori’ scientifici.

La produzione di oggetti falsi (testi compresi) rappresenta una risposta a molteplici esigenze. La loro qualità e quantità può dirci molto sui contesti sociali, le pratiche artigianali, la costruzione e condivisione di conoscenze e l’idea di creatività in momenti e luoghi specifici. Il concetto di expertise è diventato di recente un oggetto di speciale attenzione per gli storici della scienza, soprattutto in campo medico e farmaceutico, ma è lungi dall’essere considerato un concetto basilare anche per quelle scienze e quei saperi nei quali l’apprendimento e l’esperienza sono apparentemente soggetti a epistemologie e leggi più stringenti, come la meccanica, l’ingegneria o la chimica.

Particolare attenzione sarà riservata nel seminario sia all’utilizzo di falsi per ragioni ideologiche o religiose, che per la costruzione e validazione di teorie ‘scientifiche’. Gli assunti taciti sull’affidabilità condivisa, così come sul valore sociale del sapere scientifico sono ovviamente fondamentali per la valutazione, l’accettazione o lo smascheramento di oggetti e risultati contraffatti. Tuttavia, lungi dall’avallare una semplicistica concezione ‘costruttivista’ delle scienze di età moderna, il seminario (secondo la linea di indagine di Nuncius) si occuperà in special modo delle condizioni e tecniche di produzione, della storia ‘materiale’ delle contraffazioni. Uno dei temi da affrontare sarà quindi il ruolo svolto dai ‘falsi’ nella costruzione dell’apprendimento e della conoscenza.

Gli argomenti selezionati spazieranno dal Rinascimento all’età moderna e all’età della Rivoluzione Scientifica, e copriranno una vasta gamma di settori e discipline scientifiche, con particolare attenzione alle storie di specifici casi di ‘falsi’.