Orbite musicali non è una semplice sonorizzazione degli spazi espositivi, ma la creazione e l’integrazione di un vero e proprio contenuto musicale nella collezione del Museo Galileo.

La musica costituisce da sempre una parte integrante della storia del Museo Galileo: essa è presente sia nell’opera dello stesso Galileo – in particolare nella produzione musicale e scientifica del padre Vincenzo –, sia nelle collezioni del Museo, sotto forma di riferimenti al concetto di armonia e di ricerche dedicate alla scienza dei suoni. La collaborazione con il Conservatorio Cherubini, già concretizzatasi in diverse iniziative, offre a giovani musicisti l’opportunità di esibirsi circondati dalle preziose collezioni scientifiche dei Medici e degli Asburgo Lorena e al pubblico di fruire di una visita in cui la storia materiale del Museo è narrata attraverso la musica.

Le composizioni infatti nascono dall’ispirazione tratta dagli strumenti scientifici esposti nelle sale del Museo, dalla vita e dalle opere di Galileo, nonché dalle ricerche portate avanti da anni al Museo Galileo su questi temi. Si tratta dunque di un contenuto storico-scientifico che viene reinterpretato e restituito attraverso la musica. Tutte le composizioni, presentate in prima esecuzione assoluta, vengono proposte in due diverse modalità di performance: concerti tradizionali nella sala conferenze del Museo e interventi di sonorizzazione degli spazi espositivi, in cui il dialogo si sviluppa tra strumenti musicali e strumenti scientifici.

Un ulteriore elemento distintivo è la dimensione didattica: il progetto coinvolge infatti gli studenti sia come compositori sia come interpreti, offrendo loro un’occasione rara e preziosa di crescita artistica e di confronto, all’interno di un contesto culturale di altissimo livello.

Sebbene il progetto abbia come protagonista la musica contemporanea, il riferimento alla musica barocca e rinascimentale – coeva alle collezioni di questo Museo – è costante. Vi è infatti un voluto richiamo al Dialogo della musica antica et della moderna pubblicato nel 1581 da Vincenzo Galilei.