Dopo i lavori di ristrutturazione che hanno rivoluzionato gli spazi espositivi e l'allestimento, l'Istituto e Museo di Storia della Scienza torna ad aprire al pubblico col nuovo nome di Museo Galileo. L’evento coincide con il 400° anniversario del Sidereus Nuncius (l’opera pubblicata nel marzo 1610 con la quale Galileo divulgò le sensazionali novità mostrategli dal cannocchiale) e costituisce il simbolico suggello delle celebrazioni dell’Anno Internazionale dell’Astronomia (2009), decretato dall’ONU e dall’UNESCO proprio per ricordare le scoperte celesti dello scienziato pisano (1609).
La nuova denominazione, che mantiene nel sottotitolo quella precedente (Istituto e Museo di Storia della Scienza), pone l’accento sull’importanza che l’eredità galileiana riveste per le attività e per la fisionomia culturale dell’Ente: un museo dotato di un inestimabile patrimonio di strumenti e apparati sperimentali e, al tempo stesso, un istituto impegnato in attività di ricerca e di documentazione, che mette a disposizione degli studiosi del mondo intero le cospicue risorse della sua ricchissima biblioteca, accessibili anche attraverso internet.
L’allestimento è stato totalmente rinnovato. Il percorso espositivo (che presenta oltre 1000 strumenti e apparati, di grande importanza scientifica, ma anche di eccezionale bellezza) fa fulcro intorno alla figura straordinaria di Galileo, ricostruendo le vicende di Firenze e della Toscana, che sotto il governo dei Medici e dei Lorena fu non soltanto culla impareggiabile delle arti, ma anche centro di eccellenza del sapere scientifico, nonché incubatore e teatro di episodi e scoperte che hanno segnato in profondità la storia della scienza moderna.
Il restauro degli spazi dell’antico Palazzo Castellani (sec. XII) ha valorizzato la dimensione monumentale e il pregio architettonico della sede. Le eleganti vetrine di ultima generazione esaltano la qualità estetica degli oggetti, garantendone nel contempo la perfetta conservazione. Video-guide portatili interattive, utilizzate per la prima volta in ambito museale, consentono di rendere pienamente comprensibili, anche al pubblico non specialistico, gli strumenti più complessi grazie alla possibilità di accedere a schede ipertestuali, ad animazioni, a biografie e di selezionare molteplici modalità di visita che rispondono agli interessi delle diverse tipologie di utenti.
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