Epicuro, tra i filosofi e gli scienziati, è il filosofo di cui l’antichità ci ha trasmesso il maggior numero di busti e sculture. La scuola epicurea organizzava incontri in onore del Maestro il 20 di ogni mese celebrandolo come il primo scopritore delle misteriose leggi della natura che – come Prometeo – aveva rivelato a tutti gli uomini.
Questo seminario internazionale di studi, ideato e curato da Marco Beretta, Francesco Citti e Alessandro Iannucci, che si terrà a Ravenna il 16 e 17 novembre 2011, presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), intende analizzare le fonti materiali che hanno sostenuto questa particolare forma di propaganda e che ha lasciato tracce nel paesaggio archeologico dell’antichità greca e romana: opere d’arte, edifici, persino strutture urbane sono state segnate dal diffondersi del pensiero epicureo.
Il convegno sarà inaugurato il 16 novembre alle ore 18 presso la Sala Corelli del Teatro Alighieri con due operette musicali incentrate appunto sul filosofo: "Gl'atomi d'Epicuro", dramma per musica in 3 atti, libretto di Nicolo Minato, musiche di Antonio Draghi, I rappresentazione, Vienna, Hofburg, 9 giugno 1672 e "Epicure", opéra-comique in 3 atti, libretto di Charles-Albert Demoustier, musiche di Luigi Cherubini e Étienne Nicolas Méhul, I rappresentazione, Parigi, Opéra-Comique, 14 marzo 1800.
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