Nel nuovo Crystal Palace di Londra, nel 1851, fu inaugurata la prima Esposizione Universale, una fiera di grandi dimensioni nella quale venivano esposti i prodotti di tutte le attività umane, dall’agricoltura all’industria estrattiva, fino alle invenzioni e alle Belle Arti.
Le Esposizioni, a livello ideale, rappresentano un “mondo che si incontra” - per usare le parole di Victor Hugo - un luogo dove i vari Stati possono confrontarsi e conoscersi in uno spirito di fratellanza e cooperazione ma, soprattutto, possono presentare i punti di forza del loro sviluppo economico, favorendo la diffusione delle conoscenze tecnologiche per un generale miglioramento dei processi produttivi e quindi della società.
Se questo è lo spirito nel quale si muovono le prime Esposizioni non bisogna dimenticare che ben presto il lato economico prevalse su quello ideale.
Le Esposizioni diventarono così non solo la sede in cui mostrare le proprie eccellenze, ma luogo dove valutare la potenzialità produttiva e confrontare costi di produzione, qualità dei prodotti e prezzi al consumo per favorire la stipula di accordi commerciali fra le nazioni e creare condizioni di concorrenza favorevoli o – peggio – favorire politiche protezionistiche sui prodotti.
Inoltre le Esposizioni sono il luogo di incontro degli imprenditori che partecipano alle varie Classi di concorso con i propri prodotti, siano essi agricoli o industriali, con lo scopo di promuoverne il commercio e di “certificarne” la qualità attraverso la conquista di una medaglia o di un diploma di merito.
Nel tempo le Esposizioni diventarono sempre più imponenti fino a che non fu necessario sviluppare mostre tematiche parallele, dove argomenti specifici, dalla floricoltura all’igiene, potessero essere meglio affrontati.